Intervista a Fulvio Ferrero, Rebuilding di Alba

a cura della redazione di Ediliz-ia.it

 

EDILIZ-IA.IT – In molte aree extraurbane o in contesti collinari e montani, non è possibile allacciarsi alla rete fognaria comunale. Fulvio Ferrero, titolare di Rebuilding e progettista con lunga esperienza in edilizia residenziale, ci spiega come si affronta il tema della depurazione delle acque reflue in questi casi.

 

FULVIO FERRERO – Quando costruiamo o ristrutturiamo un’abitazione in una zona non servita dalla rete fognaria, il problema dello smaltimento delle acque reflue non è affatto secondario. Anzi, è una delle prime questioni che valutiamo in fase progettuale, perché incide sia sulle autorizzazioni sia sulle scelte impiantistiche e spaziali dell’edificio.

 

EDILIZ-IA.IT – Quali sono le soluzioni tecniche più comuni?

 

FULVIO FERRERO – La soluzione più frequente è il sistema di trattamento e dispersione delle acque reflue domestiche, che in Italia deve rispettare il D.Lgs. 152/2006 e le normative regionali. In pratica, si installa un impianto di depurazione privato: può essere una fossa Imhoff abbinata a un sistema di subirrigazione, oppure un impianto di fitodepurazione o di trattamento biologico a fanghi attivi, in base alle caratteristiche del terreno e del volume abitativo.

 

EDILIZ-IA.IT – Come si sceglie il sistema più adatto?

 

FULVIO FERRERO – È fondamentale valutare alcuni elementi: tipo di terreno, pendenza, disponibilità di spazio, livello della falda acquifera e naturalmente il numero di abitanti equivalenti dell’abitazione. Dove possibile, preferiamo sistemi semplici e collaudati come la fossa Imhoff con subirrigazione, ma se il terreno non assorbe bene o c’è rischio di inquinamento della falda, si passa a soluzioni più evolute come la fitodepurazione o i microimpianti biologici compatti.

 

EDILIZ-IA.IT – Quali sono le criticità più comuni che incontrate?

 

FULVIO FERRERO – La prima è l’errata percezione da parte del committente: molti pensano che “se non c’è la fognatura si può scaricare ovunque”, ma oggi le normative sono molto rigide e i controlli frequenti. La seconda riguarda la manutenzione: anche un impianto privato, se non gestito correttamente, può diventare un problema ambientale e legale. E poi c’è la questione dello spazio: un sistema di trattamento e dispersione ha bisogno di superficie libera, non sempre disponibile in contesti collinari o in lotti piccoli.

 

EDILIZ-IA.IT – Quanto incide economicamente una soluzione di questo tipo?

 

FULVIO FERRERO – Dipende dalla complessità del sistema, ma potrebbe essere un investimento fino a diecimila euro per una casa unifamiliare, esclusi eventuali scavi particolari o opere di contenimento. È un investimento iniziale importante, ma necessario e obbligatorio. Progettando bene fin dall’inizio, si evitano brutte sorprese in cantiere e sanzioni dopo.

 

EDILIZ-IA.IT – Un consiglio per chi sta progettando una casa in una zona non servita da fognatura?

 

FULVIO FERRERO – Coinvolgete da subito un tecnico che conosca il territorio e sappia dialogare con gli enti. Ogni Comune può avere regolamenti specifici, e l’ASL ha sempre voce in capitolo. Un buon impianto di depurazione non è solo una voce nel progetto: è parte integrante della qualità e sostenibilità della casa.

 

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