Scritto da Fulvio Ferrero, Rebuilding Alba

 

Quando si parla di cantieri, il pensiero corre immediatamente a edifici in costruzione, strade in rifacimento o grandi opere di ingegneria civile. Tuttavia, un aspetto meno noto ma altrettanto cruciale è il lavoro negli spazi confinati, un argomento che merita particolare attenzione per i rischi che comporta.

 

Cosa sono gli spazi confinati?

La legge italiana non fornisce una definizione univoca di spazio confinato, ma possiamo descriverlo come un luogo di lavoro pericoloso per una serie di fattori:

 

  • Difficoltà di accesso e movimento.
  • Presenza di sostanze tossiche, gas, vapori o atmosfere esplosive.
  • Scarsa ventilazione e carenza di ossigeno.

Questi ambienti, spesso chiusi o parzialmente chiusi, non sono destinati a una presenza umana continua ma possono essere accessibili per attività lavorative specifiche. Tra gli esempi più comuni troviamo cisterne, pozzi, condutture fognarie, silos, e anche ambienti apparentemente più ordinari come fosse, vasche e gallerie.

 

I rischi principali

Lavorare in spazi confinati comporta un alto grado di pericolosità. Tra i rischi più frequenti possiamo elencare:

 

  • Asfissia dovuta alla carenza di ossigeno.
  • Avvelenamento per inalazione o contatto epidermico.
  • Incendi o esplosioni in atmosfere a rischio.
  • Cadute, scivolamenti, o intrappolamenti.
  • Contatto con macchinari in movimento o stress termico.

La normativa di riferimento: il D. Lgs. 81/2008

Il decreto legislativo 81/2008 stabilisce regole precise per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, inclusi gli spazi confinati. Il datore di lavoro ha l’obbligo di:

 

  • Informare e formare adeguatamente i lavoratori.
  • Garantire l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) di 3^ categoria.
  • Assicurare che le atmosfere siano risanate e monitorate prima dell’accesso.

Ad esempio, l’articolo 66 del decreto vieta l’accesso a pozzi, fosse o altri spazi confinati senza aver preventivamente ventilato l’ambiente o adottato misure idonee per garantire la sicurezza.

 

DPI e formazione: la chiave per la sicurezza

I DPI di 3^ categoria sono fondamentali per proteggere i lavoratori da rischi estremi come cadute dall’alto, esposizione a sostanze tossiche o atmosfere esplosive. Oltre ai dispositivi, però, è essenziale che il personale sia formato e addestrato per affrontare eventuali emergenze.

 

La formazione deve includere:

 

  • Riconoscimento dei pericoli.
  • Procedure operative sicure.
  • Modalità di comunicazione e coordinamento con l’esterno.
  • Addestramento per il recupero e il salvataggio in caso di emergenza.

Gli spazi confinati rappresentano una sfida complessa per la sicurezza sul lavoro, ma con una corretta preparazione, l’uso di tecnologie avanzate e l’applicazione rigorosa della normativa è possibile ridurre significativamente i rischi.

In Rebuilding vivendo i cantieri tutti i giorni, ci impegniamo ogni giorno per promuovere una cultura della sicurezza che metta al centro la tutela dei nostri lavoratori, offrendo formazione, consulenza e supporto per operare anche nei contesti più difficili.

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