Ediliz-ia.it: Franco Uberto, grazie per essere con noi oggi. Recentemente la Cina ha stabilito un nuovo record nel campo delle energie rinnovabili con l’impianto fotovoltaico situato alla maggiore altitudine al mondo, Huadian Tibet Caipeng PV-Storage. Quali sono le sue prime impressioni su questa notizia?

Franco Uberto: Grazie a voi per l’invito. Questa notizia è straordinaria sotto molti punti di vista. Non solo parliamo di un traguardo tecnologico, ma anche di un esempio concreto di come sia possibile sfruttare le risorse naturali in condizioni estreme. Un impianto di queste dimensioni e a tali altitudini è una sfida ingegneristica e logistica impressionante.

Ediliz-ia.it: Dal punto di vista tecnologico, quali elementi le sembrano più significativi?

Franco Uberto: Due aspetti mi colpiscono particolarmente. Il primo è l’uso di pannelli solari bifacciali, che massimizzano l’efficienza grazie alla capacità della neve di riflettere la luce solare. Un incremento del 7,5% sull’efficienza dei pannelli è notevole e dimostra una perfetta integrazione tra tecnologia e contesto ambientale. Il secondo è il sistema di accumulo avanzato, che non solo consente di immagazzinare energia per l’uso notturno, ma offre anche una regolazione ultraveloce della tensione e della frequenza, rendendo l’impianto una risorsa preziosa per la stabilità della rete.

Ediliz-ia.it: Considerando le condizioni estreme in cui è stato costruito questo impianto, quali sfide crede abbiano affrontato gli ingegneri?

Franco Uberto: Le altitudini elevate rappresentano una serie di sfide, a partire dalle condizioni climatiche severe, con temperature estreme e venti forti. Inoltre, lavorare a oltre 5.000 metri sul livello del mare comporta problemi legati alla carenza di ossigeno, che influisce sia sul personale che sulle attrezzature. La rapidità con cui è stata completata la seconda fase del progetto è ancora più impressionante se consideriamo queste difficoltà. Utilizzare supporti preinstallati e linee di assemblaggio in loco ha migliorato l’efficienza del 40%, dimostrando un’ottima pianificazione e gestione del progetto.

Ediliz-ia.it: La tecnologia di accumulo utilizzata in questo impianto è un altro elemento chiave. Pensa che sistemi simili possano essere applicati anche in Europa?

Franco Uberto: Assolutamente. La tecnologia di accumulo con gestione termica a liquido e intelligenza artificiale è altamente innovativa e può migliorare significativamente l’efficienza degli impianti in molteplici contesti. In Europa, dove la rete elettrica è già avanzata, l’adozione di sistemi simili potrebbe aiutare a stabilizzare ulteriormente la fornitura di energia e a integrare una quota maggiore di fonti rinnovabili. Tuttavia, bisogna considerare le differenze climatiche e infrastrutturali per un’implementazione efficace.

Ediliz-ia.it: Pensa che progetti di questo tipo possano ispirare nuove iniziative anche in Italia?

Franco Uberto: Certamente. In Italia abbiamo aree montane che potrebbero beneficiare di tecnologie simili, anche se non a quelle altitudini. Progetti come questo dimostrano che le energie rinnovabili possono essere sfruttate anche in ambienti difficili, purché ci sia una visione chiara e un impegno verso l’innovazione. Il nostro Paese ha un potenziale enorme, ma dobbiamo essere pronti a investire in ricerca e sviluppo per adattare queste soluzioni al nostro territorio.

Ediliz-ia.it: In conclusione, qual è il messaggio che Calorcasa vuole trasmettere a chi legge questa intervista?

Franco Uberto: Il futuro è nelle energie rinnovabili, e dobbiamo abbracciare questa transizione con determinazione. Progetti come l’Huadian Tibet Caipeng PV-Storage ci mostrano che non esistono limiti invalicabili, se ci sono tecnologia, competenza e una volontà collettiva. In Calorcasa ci impegniamo ogni giorno per portare soluzioni sostenibili alle famiglie e alle aziende italiane, e siamo convinti che anche il nostro Paese possa raggiungere risultati straordinari.

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